Chiudi

Stare fermi non significa fermarsi

Il momento che stiamo vivendo è senza dubbio eccezionale. Misure così drastiche e restrittive della libertà di movimento non si erano mai viste. Eppure da questo marasma collettivo si può e si deve venirne fuori, remando tutti dalla stessa parte. E’ una sfida che si gioca insieme, pur rimanendo immobili. 

Granito Marketing c’è ma non si vede

Anche noi di Granito Marketing siamo scesi in campo per fare la nostra parte e puntiamo sulla “strategia della trottola”. Rimaniamo fermi nello stesso posto, ma continuiamo a far girare a gran velocità la nostra creatività.

Da oggi infatti, nel pieno rispetto delle direttive ministeriali e dell’ultimo decreto firmato dal presidente del Consiglio, ma soprattutto nel rispetto della nostra comunità, delle persone che ci stanno accanto e di noi stessi, abbiamo lasciato vuote le nostre scrivanie in ufficio.

Ma siamo molto fortunati perché il nostro è un lavoro digitale e basta un pc per rimanere operativi. Le nostre attività continuano quindi come sempre, solo con un pizzico di organizzazione tecnologica in più.

La vita in ufficio ci piace, stiamo a contatto, ci confrontiamo, discutiamo, condividiamo strategie e lavoriamo a quattro mani su uno stesso progetto. Ma lavorare da casa, fino a quando l’emergenza non sarà rientrata, non sconvolgerà più di tanto le nostre abitudini.

Continuiamo a gestire i progetti su Asana, lavoriamo in condivisione grazie alla G Suite di Google Cloud, comunichiamo per email o per telefono con i nostri clienti. Solo le nostre discussioni per il momento si sposteranno dal lungo tavolo di legno che abbiamo in ufficio alla piattaforma di video meeting Whereby.

Insomma ci siamo anche se non ci vedrete in ufficio!

È il momento della creatività

Sappiamo che per molte aziende si prospetta un periodo molto difficile, ma è il momento adatto per tirar fuori tutta la creatività di cui siamo capaci, per innovare servizi, per trovare il modo di rimanere accanto ai propri clienti con empatia e creatività.

Proviamo quindi a guardare la situazione da un’altra prospettiva. In questa situazione ci sono ben tre cose che possono favorire il processo creativo:

  • siamo di fronte a un problema da risolvere (creatività focalizzata)
  • contingenze mai sperimentate prima ci mettono nella condizione di stimolare il nostro lateral thinking, il pensiero laterale capace di guardare il problema da prospettive inusuali, da cui scaturiscono alle volte le idee più geniali e innovative
  • tempo in più per l’approfondimento e per sperimentare nuovi strumenti.

Mettiamoci a lavoro con gli strumenti giusti

Molte aziende come Amazon, compagnie telefoniche come Vodafone e gruppi editoriali come La Repubblica e Mondadori, hanno messo a disposizione di privati e aziende diversi servizi (intrattenimento, informazione, e-learning) a titolo gratuito. Perché non approfittarne? Trovate tutte le iniziative sulla pagina Solidarietà digitale, creata dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione.

Chi lavora nel campo culturale, chi organizza eventi, concerti, festival può trarre spunti da un’interessante iniziativa che si chiama L’Italia chiamò, organizzata da diversi protagonisti del mondo della cultura e dello spettacolo. Una diretta streaming di 18 ore su Youtube per raccontare l’Italia che resiste attraverso le storie di artisti, cantanti, attori che stanno trovando nel digitale nuove forme per veicolare le loro performance ai tempi del corona virus.

O ancora chi è a corto di idee per le proprie pagine social, è il momento di fermarsi, mettere in pausa tutti i piani editoriali pensati per mesi “normali” i cui contenuti saranno evidentemente fuori luogo rispetto alla situazione che stiamo vivendo. Cosa fare dunque? Un esempio ben riuscito è quello della pagina Linkedin della Scuola Holden: creare una rubrica di contenuti e spunti utili per riempire il tempo in modo costruttivo. Inutile dire che i contenuti vanno scelti in coerenza con il proprio brand.

Ad aiutare i gestori di pagine social è arrivato anche il Ministero della Salute, che con l’obiettivo di agevolare la diffusione di informazioni corrette ha messo a disposizione numerosi materiali social, liberamente scaricabili.

I social, inoltre, possono essere uno strumento validissimo di solidarietà. Molti influencer e personaggi noti hanno già lanciato campagne di raccolta fondi a favore degli ospedali più colpiti dall’emergenza. Ecco qui un esempio.

Insomma, usiamo tutti i nostri migliori anticorpi per trasformare una narrazione tragica in una narrazione utile. Noi di Granito Marketing siamo qui per questo (a distanza si intende)!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

5 + sedici =